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venerdì 11 maggio 2018

Una pianta che aiuta il fegato a rigenerarsi


La rigenerazione epatica è possibile in quanto le cellule si comportano come quelle staminali, ed è possibile che ciò avvenga con  il 25% di cellule del fegato ancora sane.

Per raggiungere questo obiettivo, la fitoterapia offre numerosi rimedi (quali tarassaco, ravanello nero, carciofo selvatico o cardo), ma solo uno può pretendere di essere considerato quello che rigenera il fegato: il desmodium adscendens.
Il Desmodium adscendens, è una pianta di origine africana, dotata di proprietà epatoprotettrici nei confronti di agenti tossici e virali.
Il nome del genere, Desmodium, (nome comune Desmodio ) deriva dal greco desmos, cioè legame, fascio, con riferimento agli stami riuniti a fascio nella maggior parte delle specie. Il nome della specie, adscendens, si riferisce allo stelo a decorso ascendente della pianta.
La pianta cresce soprattutto nei luoghi umidi della foresta africana (Senegal, Guinea, Sierra Leone, Liberia, Ghana), oppure si addossa alla base delle palme da olio, degli alberi del cacao, ecc… Nella medicina tradizionale africana, viene utilizzata nel trattamento preventivo delle crisi asmatiche, e nel trattamento curativo delle affezioni epatiche.
Il desmodium adscendens svolge un’azione mirata ad aumentare la velocità di rigenerazione delle cellule del fegato, ripristinando una corretta funzionalità.
Oltre a questo la pianta possiede proprietà con azione antiossidante nei confronti del acido arachidonico, svolgendo di fatto un’azione anti infiammatoria, sia nei soggetti allergici, sia nei confronti dell’apparato vascolare.
Un rimedio naturale nella cura delle epatiti virali, tossiche, alcoliche e anche dai danni causati dallachemioterapia, riduce anche gli effetti collaterali dei farmaci riducendo la stanchezza, normalizzando le transaminasi, diminuisce eventuali nausee, ripristina l’appetito e aiuta la scomparsa dell’ittero.

All’Università di Tolosa sono stati effettuati degli studi su questa pianta e analizzando i principi attivi emerge subito un’alta concentrazione di alcaloidi (isovitexina, tra gli altri), saponine, flavonoidi e antociani.

Inoltre, la pratica ha dimostrato che questa pianta protegge e ripara le cellule del fegato, aiutando a mantenere il sistema immunitario in buone condizioni. Viene usata di sovente anche nel trattamento dei cambi di stagione per preparare al meglio il corpo.
Una pianta utile anche a proteggere il fegato durante i trattamenti con alcuni farmaci, ad esempio il paracetamolo, utile sarebbe assumerla prima dell’inizio del trattamento e continuare poi alcuni giorni dopo la fine della somministrazione dei farmaci.
Il trattamento con i rimedi naturali va sempre comunque consigliato da personale esperto per valutare le posologie più idonee in base alle patologie da curare.

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