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giovedì 5 aprile 2018

Alluminio e rischi per la salute: il vademecum per proteggersi


I rischi che si corrono possono essere molto seri. Studi scientifici hanno dimostrato che l’alluminio, se assunto oltre certi limiti e per periodi di tempo prolungati, può accumularsi nel sistema nervoso centrale, nelle ossa e nei polmoni. Comportando quindi malattie, disfunzioni e diversi problemi alla nostra salute.

Un uso eccessivo di alluminio rappresenta un serio rischio per la salute. Soprattutto per coloro che, avendo delle disfunzioni renali, non riescono a espellerlo dal proprio organismo in maniera naturale.
A seguito di uno studio di tutto il materiale scientifico prodotto nel corso degli anni, l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha fissato a 1 milligrammo di alluminio ogni kg di peso corporeo, la dose settimanale tollerabile per le persone adulte senza problemi renali.
Anche se le ricerche raccolte “erano caratterizzate da una serie di limiti”, l’Autorità ha concluso che l’alluminio può provocare “effetti avversi sui testicoli, gli embrioni e il sistema nervoso, nella sua fase di sviluppo e nella fase matura, a seguito di somministrazione di composti di alluminio con l’alimentazione”. Il metallo ha inoltre “mostrato effetti neurotossici nei pazienti dializzati e per questo cronicamente esposti ad elevate concentrazioni di alluminio”.
A un livello eccessivo – e quindi non assimilabile con il consumo per via orale – “alcuni composti di alluminio – sempre secondo l’Efsa – possono produrre danni al DNA in vitro e in vivo, attraverso meccanismi indiretti”.
Qualche tempo fa, abbiamo anche parlato di una ricerca scientifica che collegava direttamente l’elevata assunzione di alluminio con il rischio di demenza.
Altri studi, invece, hanno provato a correlare la presenza di questa sostanza nell’organismo con l’insorgere del morbo di Alzheimer: al momento, l’EFSA, non ritiene vi siano sufficienti evidenze scientifiche a riguardo, dal momento che ci sono ricerche che giungono a conclusioni contrapposte.
Per concludere la nostra panoramica sui rischi legati all’alluminio, aggiungiamo che l’Istituto Federale per la Valutazione del Rischio (Bfr), in Germania, ha parlato di dati contraddittori e spesso contrastanti anche per quanto riguarda la correlazione tra prodotti antiperspiranti e cancro al seno.

DOVE LO TROVIAMO

La principale via attraverso cui assumiamo l’alluminio è quella orale, sia attraverso il cibo che tramite l’acqua potabile.
Secondo l’Efsa, gli alimenti con livelli più elevati di questo metallo rispetto agli altri (tra i 5 e i 10 mg/kg) sono: il pane, le torte e i biscotti; alcune verdure (soprattutto funghi, spinaci, ravanello, bietola, lattuga e mais); frutta candita; prodotti caseari; farina. Altri alimenti con moderate concentrazioni di alluminio sono le foglie di tè, di cacao e le spezie.
Ci sono poi almeno altri tre modi in cui l’alluminio si trasferisce nelle sostanze che ingeriamo. Attraverso il suolo (la terra è costituita da circa l’8% di alluminio); attraverso contenitori e altri strumenti da cucina; attraverso molecole di alluminio aggiunte agli alimenti come additivi.
La seconda strada attraverso cui l’alluminio penetra nel nostro corpo è attraverso alcuni prodotti cosmetici. Abbiamo già accennato agli antiperspiranti (alcuni dei quali possono contenere una concentrazione di circa il 20% di cloridrati di alluminio). Possiamo però trovare questo metallo anche nelle creme solari, rossetti e nei dentifrici.
Dal momento che è obbligatorio per le aziende avvertire i consumatori della presenza di questa sostanza in prodotti cosmetici, è buona regola controllare sempre ingredienti ed etichette.

COME CONTRASTARLO

Per limitare l’assunzione di alluminio per via orale occorre prestare attenzione alla cottura e alla conservazione dei cibi.
Se proprio non possiamo evitare l’utilizzo di padelle, pentole e caffettiere in alluminio, dobbiamo cercare di evitare di tenere i cibi a lungo al loro interno, togliendoli subito dopo la cottura.
Occorre poi fare attenzione a contenitori e fogli di alluminio. Il sale in eccesso e l’acidità dei cibi, infatti, permettono un più semplice passaggio del metallo agli alimenti. Non dovrebbero esserci problemi, invece, per la conservazione dei dolci.
Per scongiurare il rischio di superamento dei livelli accettabili di alluminio occorre poi fare attenzione al tipo di cosmetici che utilizziamo e a come li utilizziamo.
Nel caso di prodotti antiperspiranti, ad esempio, non è consigliabile usarli subito dopo la doccia oppure dopo la ceretta o in caso di ferite e pelle screpolata e danneggiata.
Una sostanza utile a contrastare i problemi legati all’assunzione di alluminio è il silicio, come abbiamo visto qualche tempo fa. Altri prodotti naturali che possono aiutarci a espellere dal nostro organismo questo e altri metalli, possono essere:
  • zeolite
  • clorella
  • coriandolo aglio clorofilla
  • acido malico

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