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sabato 28 aprile 2018

Luce solare. 5 Benefici dell’energia della luce del sole oltre la vitamina D


La luce solare, oltre ad innescare la produzione di vitamina D, favorisce altri processi curativi nel corpo agendo come potente antidolorifico, aumentando le prestazioni mentali, bruciare i grassi ed allungare la vita.

L’essere umano ha varie gradazioni di colore della pelle: dalla pelle scura, satura di melanina, fino alla pelle caucasica leggermente pigmentata e con meno melanina. Queste sono dovute alla differenza di latitudine in cui i nostri antenati si sono stanziati. Infatti la pelle delle popolazioni che vivono ad alte latitudini (vicino ai poli), al fine di compensare la scarsa disponibilità di luce solare, si è rapidamente adattata richiedendo la rimozione della naturale “crema solare” ovvero della melanina dalla pelle, che interferisce con la produzione di vitamina D. La melanina è il pigmento che dona la colorazione scura alla pelle e riduce la produzione di vitamina D e i danni solari, necessaria nelle latitudini dove c’è molta luce solare e quindi è necessario essere protetti.
Tuttavia poiché oggi si passa molto tempo in luoghi chiusi, tutti abbiamo carenza di vitamina D e di luce solare, sia chi vive nella fascia tropicale che nella fascia temperata. La vitamina D è coinvolta nella regolazione di oltre 2.000 geni ed agisce come un ormone senza il quale l’intera infrastruttura genetica si destabilizzerebbe. I rischi di carenza di vitamina D sono molto gravi ed oggi sempre più riconosciuti dalla comunità scientifica.
Mentre i benefici per la salute della vitamina D sono ben documentati (0ltre 200 condizioni fisiche possono beneficiare nell’ottimizzare i livelli di vitamina D, si veda la pagina Vitamina D. I 14 benefici per la salute e quali integratori usare dove sono racchiuse molte informazioni utili), le proprietà terapeutiche della lucesolare sono solo ora esplorate in profondità dai ricercatori.

5 Benefici curativi dell’esposizione alla luce solare

1) La luce solare ha proprietà antidolorifiche. Uno studio del 2005 pubblicato nella rivista Psychosomatic Medicine ha analizzato i pazienti ricoverati al lato dell’ospedale esposto alla luce, i quali sono stati esposti in media ad un 46% in più di intensità di luce solare. I pazienti esposti ad una maggiore intensità di luce solare hanno sperimentato meno stress percepito, il 22% di loro ha assunto meno farmaci analgesici ed hanno avuto un abbassamento dei costi del 21% sui farmaci analgesici. [i] Questo è un risultato che apre le porte a studi più approfonditi che potrebbero migliorare notevolmente la nostra salute e il nostro portafoglio. I farmaci analgesici come paracetamolo o acido acetilsalicilico sono tra i più venduti al mondo e presentano effetti collaterali importanti. Fare dei bagni di sole potrebbe essere quindi un rimedio naturale efficace per trattare il dolore.
2) La luce del sole brucia i grassi. Uno studio del 2011 pubblicato sul The Journal of Investigative Dermatology ha rivelato un fatto notevole del nostro metabolismo: l’esposizione della pelle ai raggi UV aumenta il metabolismo del grasso sottocutaneo. Mentre il grasso sottocutaneo, a differenza del grasso viscerale, non è considerato un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, è risaputo che la mancanza vitamina D è associata ad una maggior quantità di grasso viscerale. [ii] Inoltre una serie di ricerche dimostra che la carenza di vitamina D è collegata all’obesità. Uno di questi, pubblicato nella rivista Anticancer Research nel 2005, ha rilevato che i livelli di vitamina D sono stati inversamente associati all’adiposità compresa l’obesità addominale. [iii] Quindi l’esposizione ai raggi UVB, che è più abbondante nelle 2 ore prima e dopo mezzogiorno, favorisce la produzione di vitamina D, questa può essere un’ottima strategia per bruciare i grassi in modo naturale.
3) La luce solare variabile in accordo ai cicli solari può regolare la durata della vita umana. In uno studio pubblicato nel 2010 nella rivista Medical Hypotheses e intitolato “The effect of solar cycles on human lifespan in the 50 United states: variation in light affects the human genome” è presentata la possibilità che i cicli solari influenzino direttamente il genoma umano. Secondo i ricercatori: in questo studio le persone concepite e nate durante i picchi solari (MAX circa 3 anni) di cicli solari undecennali hanno vissuto una media di 1,7 anni in meno rispetto alle persone concepite e nate durante i picchi minimi (MIN circa 8 anni). L’aumento dell’energia nei picchi massimi, seppur ci sia relativamente un piccolo aumento dello 0,1% rispetto ai picchi minimi, apparentemente modifica il genoma umano/epigenoma e genera cambiamenti che predispongono a varie malattie, riducendo così la durata della vita. È probabile che la stessa energia aumenti la varietà dei benefici nel genoma che va a migliorare l’adattabilità in un ambiente mutevole. L’esposizione alla luce solare può dunque influire direttamente sulla durata della nostra vita e può anche accelerare i cambiamenti genetici che possono dare dei vantaggi in termini di sopravvivenza. [iv]
4) L’esposizione al sole migliora le prestazioni mentali. Uno studio del 2012 pubblicato nella rivista Behavioral Neuroscience ha scoperto che le persone si sentono sensibilmente più attente fino a sera dopo essere state esposte a 6 ore di luce naturale durante il giorno. Da notare invece che si è osservato, al contrario, che essere esposti a luce artificiale favorisce una maggior sonnolenza. [v]
5) La luce solare può essere convertita in energia metabolica. Se la nuova ipotesi pubblicata nel 2008 nel Journal of Alternative and Complementary Medicine è corretta, [vi] si mette in discussione l’assunto di lunga data secondo cui gli animali non sono in grado di utilizzare direttamente l’energia luminosa. In altre parole, la nostra pelle può contenere l’equivalente di “pannelli solari” di melanina e può essere possibile “ingerire” l’energia, come fanno le piante, direttamente dal sole. Abbiamo approfondito la questione nell’articolo La pelle umana può assorbire energia ed informazioni dalla luce solare. Infatti, la melanina svolge diversi ruoli in diversi organismi: dall’inchiostro del polipo, ai coloranti protettivi a base di melanina di batteri e funghi, essa offre protezione contro varie minacce biochimiche (difesa contro gli agenti esterni), luce UV e altri sollecitazioni chimiche (cioè metalli pesanti e agenti ossidanti). Comunemente trascurata, è invece la capacità della melanina di convertire i raggi gamma e le radiazioni ultraviolette in energia metabolica nei sistemi viventi. Per esempio, sono stati osservati funghi monocellulari crescere all’interno del reattore nucleare crollato di Chernobyl, in Ucraina, utilizzando le radiazioni gamma come fonte di energia. I funghi albini, senza melanina, sono stati studiati in quanto non sono in grado di utilizzare le radiazioni gamma in questo modo, dimostrando così che i raggi gamma attivano un processo ancora sconosciuto di produzione di energia all’interno della melanina. I vertebrati possono anche convertire la luce direttamente in energia metabolica grazie all’aiuto della melanina. Lo studio, intitolato “Melanin directly converts light for vertebrate metabolic use: heuristic thoughts on birds, Icarus and dark human skin,” (“La Melanina converte direttamente la luce per l’uso metabolico dei vertebrati: pensieri euristici sugli uccelli, Icaro e la pelle umana scura”), gli autori Geoffrey Goodman e Dani Bercovich offrono lo spunto per una riflessione provocatoria sul tema. Ecco l’abstract integrale dello studio:
“I PIGMENTI ASSOLVONO A MOLTE EVIDENTI FUNZIONI ANIMALI (AD ESEMPIO CAPELLI, PELLE, OCCHI, PIUME, SQUAME). QUALSIASI POLIMERO O MACROSTRUTTURA DEI MONOMERI DI MELANINA È ‘MELANINA’. I SUOI RUOLI DERIVANO DA COMPLESSE PROPRIETÀ STRUTTURALI E FISICO-CHIMICHE, AD ES. SEMICONDUTTORE, RADICALE STABILE, CONDUTTORE, ANTI RADICALI LIBERI, TRASFERIMENTO DI CARICA.
I MEDICI E I RICERCATORI SONO BEN INFORMATI RIGUARDO AL RUOLO DELLA MELANINA NELLE PATOLOGIE DELLA PELLE E NELLE PATOLOGIE OCULARI, ORA ANCHE IN ZONE PIÙ INTERNE NON SOGGETTE A RADIAZIONI LUMINOSE (AD ESEMPIO IL CERVELLO, LA COCLEA) MA COMUNQUE MELANIZZATE PARE ABBIANO RISCONTRATO UN COLLEGAMENTO A VARIE PATOLOGIE.
IN ENTRAMBI I CASI (SIA NELLE PARTI ESPOSTE AL SOLE CHE NELLE PARTI INTERNE) I RISULTATI SONO: EFFETTI POSITIVI E NEGATIVI DELLA NEUROMELANINA NEL PARKINSON; AZIONE INATTESA DEL MELANOCITA NELLA COCLEA, IN CASO DI SORDITÀ; LA MELANINA RIDUCE I DANNI DEL DNA, MA PUÒ PROMUOVERE IL MELANOMA; IN CELLULE MELANOTICHE, IL NUMERO MITOCONDRIALE È SCESO DI UN 83%, LA RESPIRAZIONE È INFERIORE DEL 30%, MA LO SVILUPPO È SIMILE ALLE NORMALI CELLULE AMELANOTICHE.
UN POCO CONOSCIUTO, ENIGMA ANATOMICO AVIARIO, PUÒ AIUTARE A RISOLVERE I PARADOSSI DELLA MELANINA. UNO DEI MOLTI E UNICI ADATTAMENTI AL VOLO, IL PECTEN, UNO STRANO ORGANO INTRAOCULARE DEGLI UCCELLI CON FUNZIONI NON ANCORA MOLTO CHIARE, È MOLTO INGRANDITO E FORTEMENTE MELANIZZATO NEI VOLATILI CHE LOTTANO CONTRO LA GRAVITÀ, L’IPOSSIA, LA SETE E LA FAME DURANTE LE LUNGHE DISTANZE, SPESSO SOTTO ZERO, DELLE MIGRAZIONI NON-STOP. IL PECTEN PUÒ CONTRIBUIRE A FAR FRONTE ALLE ESIGENZE ENERGETICHE E NUTRIZIONALI IN CONDIZIONI ESTREME PARTENDO DA UNA CONVERSIONE, AVVIATA DALLA MELANINA, DELLA LUCE IN ENERGIA METABOLICA.
ALLO STESSO MODO, IN AFRICA CENTRALE, LA RIDUZIONE DELLA PELURIA CORPOREA E L’AUMENTO DELLA MELANINA POSSONO ANCHE PORTARE AD UN ‘FOTOMELANOMETABOLISMO’ CHE PUÒ AVER CONSENTITO UN FORTE SVILUPPO DEL CERVELLO, BISOGNOSO DI ENERGIA E DI UNA MAGGIORE SOPRAVVIVENZA UMANA IN GENERE. L’INCAPACITÀ ANIMALE DI UTILIZZARE DIRETTAMENTE L’ENERGIA DELLA LUCE È STATA TRADIZIONALMENTE ASSUNTA. LA MELANINA E IL PECTEN POSSONO DARE DELLE LEZIONI INASPETTATE ANCHE ALLA MEDICINA E ALLA FISIOLOGIA UMANA.”

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