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domenica 22 aprile 2018

Polli gonfiati,ecco cosa mangiamo ogni giorno.


Polli gonfiati, ecco cosa mangiamo ogni giorno:Carne processata industrialmente, gonfiata con materiali animali di scarto per aumentarne il peso! VIDEO SHOCK

Analizziamo in cosa consiste la pratica di addizionare acqua e proteine animali e materiali di scarto alla carne di pollo destinata a supermercati, ristoranti e take-away:
si tratta delle preparazioni a base di pollo: polpettine, crocchette, ma anche tranci interi di carne processati industrialmente, “gonfiati”, con materiali animali di scarto e acqua. La pratica del “tumbling” consiste nel mettere i pezzi di pollo in grosse betoniere con acqua e materiali bovini e suini (scarti di macellazione).
Nel dettaglio, i risultati dei test sono netti. I tre quarti dei campioni analizzati, prelevati in tutto il Regno Unito e provenienti da industrie sul suolo nazionale e dai Paesi Bassi, sono risultati positivi, pur fregiandosi della denominazione “petto” di pollo o “filetto”, dicitura che può essere solo usata per il pollo senza additivi o altri trattamenti. Più della metà vantano in etichetta un più alto contenuto di carne rispetto a quello reale. Quasi la metà contengono tracce di Dna di maiale (e di questi tutti – tranne uno – erano etichettati come ‘Halal’). Tutti i campioni sono stati prelevati da rivenditori del circuito del catering in diverse aree dell’Inghilterra, in Belgio e in Olanda. Il sampling è stato disegnato sulla base dei risultati della prima indagine, per vedere se si sono avuti miglioramenti. Durante il processo di preparazione ingredienti quali acqua e proteine idrolizzate (in genere da pelle e scarti di pollo e di altri animali). Spesso lo si fa per gonfiare il pollo, facendo sì che appaia più grosso di quanto è. Aggiungere simili ingredienti è consentito: purché lo si dichiari in etichetta. Anche la percentuale di carne dovrebbe essere indicata. I risultati dell’inchiesta: – il 60% dei campioni di carne di pollo avevano tra il 5% e il 25% di carne “vera” in meno rispetto a quanto scritto in etichetta. – il 72% aveva scritto in etichetta “petto di pollo” o “filetto di pollo” – e questo dovrebbe essere scritto solo sul pollo non addizionato. – il 48% conteneva Dna “non di pollo” – quasi tutti denunciavano presenza di carne di maiale, alcuni sono risultati positivi sia per Dna di maiale che di bovino. Questo video è stato bloccato pochi mesi fa POICHE’ DIMOSTRA IL TRATTAMENTO ILLECITO DELLA FILIERA ALIMENTARE DELLA CARNE  e successivamente ripubblicato.Sicuramente anche il presente video verrà bloccato consigliamo agli interessati di fare una copia del suddetto video e di condividerlo il più possibile.
via JedaNews

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