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domenica 23 settembre 2018

I potenziali effetti antitumorali della cannabis raccontati dalla dottoressa Sara Carsena


Probabilmente molti lettori già  sapranno che la Cannabis è nota da tempi antichi per i suoi impieghi medici oltre che tessili. Le attività terapeutiche si devono soprattutto, ma non solo, al contenuto di cannabinoidi (CB) e in particolare al cannabidiolo e al ben noto Δ9-THC.

Attualmente, gli usi indicati dal ministero della Salutecomprendono il controllo del dolore (ad es. lesioni spinali), il trattamento di nausea ed emesi (chemio/radioterapia), la stimolazione dell’appetito, oltre all’effetto ipotensivo nel trattamento del glaucoma e quello antispastico per la sindrome di Tourette. Se queste informazioni sono ormai alla portata dei più, forse non tutti sono a conoscenza di veri e propri effetti antitumorali dei cannabinoidi.
Sono sempre maggiori, infatti, le evidenze scientifiche che sostengono le attività d’inibizione della crescita tumoralein cellule in vitro e in modelli animali.1 Dalla fine degli anni Novanta ad oggi, sono stati condotti studi volti a delucidare queste attività che vedono protagonisti cannabinoidi endogeni, naturali e composti di sintesi. Il coinvolgimento del sistema cannabinoide sembra variare a seconda della manifestazione tumorale. Livelli aumentati di endocannabinoidi si correlano, ad esempio, all’aumento della progressione del melanoma metastatico nell’uomo; 9di contro, i cannabinoidi possono bloccare lo sviluppo di xenotrapianti di tumore inibendo l’angiogenesi e inducendo l’apoptosi o l’arresto del ciclo cellulare.2, 5,8Alcuni studi hanno anche dimostrato che i CB sono attivi contro diversi tipi di cellule cancerose tra cui quelle di polmone, seno, prostata, glioma, utero e pancreas.1,4,5,6,7,8,9

In generale, quello che viene alla luce è che gli effetti antitumorali sarebbero dovuti primariamente alla capacità di indurre l’apoptosi (un tipo di morte cellulare programmata che può essere attivata dal nostro organismo).3 A ciò si va anche ad aggiungere una certa capacità di inibire l’angiogenesi (neo-formazioni vascolari attraverso cui il tumore si assicura nutrimento) e l’attività metastatica.7,10,11,12,13 Queste scoperte portano a sperare che i cannabinoidi possano essere impiegati come un innovativo trattamento farmacologico anti-cancro. Di fronte a tanti risultati incoraggianti, non dobbiamo però dimenticare che alcuni studi hanno dato esiti discordanti e che ne serviranno molti altri per comprenderne meglio l’attività.
Dottoressa Sara Carsena – Dottoressa in farmacia laureata con una tesi sugli “Usi terapeutici della cannabis e dei suoi derivati”

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