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venerdì 6 luglio 2018

Diossano: l’elemento potenzialmente cancerogeno in creme, talco e lozioni che non è indicato negli ingredienti. Ecco come evitarlo


Il caso di Johnson & Johnson sulle cause vinte da alcuni ex consumatori malati di cancroha puntato il riflettore su alcuni elementi spesso utilizzato dall’industria della cosmesi. Tra questi vi è l’isomero 1,4 diossano, un prodotto organico che si forma durante alcuni processi di lavorazione,  come ad esempio quello riguardante i surfattanti, sostanze che agevolano lo stato di liquido e la sua miscibilità con altri elementi.

Danni per la salute sono stati riscontrati grazie agli studi approfonditi della FDA (Food and Drug Administration) che hanno dimostrato come l’1,4 diossano può penetrare la pelle dell’uomo e degli animali. Oltre ad essere definito già potenziale cancerogeno, esso può causare anche irritazioni negli occhi. L’inalazione può avvenire in maniera molto semplice: l’utilizzo delle nozioni e creme, ad esempio, può essere facilmente riconducibile alla penetrazione di questa sostanza nel nostro organismo.
Tumori e diossano – Il National Cancer Institute trovò una correlazione tra il 1,4 diossano e il cancro negli animali già negli anni ’70, anche se il livello di 1,4 diossano nei prodotti cosmetici sembrerebbe essere inferiore rispetto agli standard utilizzati all’epoca.  Oggi l’1,4 diossano è stato ufficialmente inserito nella lista degli elementi probabilmente cancerogeni dall’U.S. Environmental Protection Agency.

Come riconoscere il diossano e come evitarlo – Essendo un composto organico che si forma in determinate situazioni, il diossano non è presente come ingrediente indicato sulle confezioni dei prodotti che acquistiamo perché si forma durante l’utilizzo. Inoltre, c’è anche da considerare come l’FDA non pretenda attualmente che il diossano venga elencato nella lista negli ingredienti dei prodotti di bellezza e cosmesi, per cui non c’è modo di sapere con certezza la presenza e la percentuale di concentrazione all’interno di essi. A favorirlo sono alcuni ingrediento: il sodium laureth sulfate (SLES), il polietilene, ilpoliossietilene, il PEG ed il polietilenglicole. L’FDA ha comunque diffuso un metodo di guida che include il “vacuum stripping”, per minimizzare i livelli di 1,4 diossano alla fine del processo di polimerizzazione.
In alcuni casi come quello della Johnson&Johnson, sono state effettuate modifiche ai prodotti sia nel 2009 che nel 2011 per tentare di contrastare questo fenomeno. I prodotti sarebbero rimasti di consistenza e colori pressoché invariati pur determinando considerevoli diminuzioni dell’utilizzo di queste sostanze. Nonostante questo, poco chiare restano le disposizioni riguardanti i limiti del loro utilizzo come anche i rischi basati sui quantitativi. L’importante è essere ben informati quando stiamo mettendo del diossano sulla nostra pelle, magari soltanto così potremmo regolare il loro utilizzo o, se preferiamo, anche eliminarlo del tutto.  Questo articolo è stato scritto anche grazie al contributo di alcuni utenti del web (a tal proposito ricordiamo che scrivendo alla Pagina https://www.facebook.com/GloboChanneldotcom/ è possibile inviare segnalazioni, osservazioni anche con foto e video, inoltre è possibile seguire tutte le news anche su Telegram all’indirizzo https://t.me/globochannel). Fonti:
  1. http://www.epa.gov/NCEA/iris/subst/0326.htm
  2. http://www.fda.gov/cosmetics/productandingredientsafety/potentialcontaminants/ucm101566.ht
  3. http://safecosmetics.org/downloads/JNJ-sign-on-letter_May09.pdf
  4. http://www.blogjnj.com/2014/01/update-on-milestone-in-formulation-of-our-baby-products/
  5. http://www.epa.gov/NCEA/iris/subst/0326.htm

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